Si dice che dal cuore di una stella
che si trovava a sideral distanza
si sia staccata qualche particella
mutandosi di forma e di sostanza
cadendo in un deserto yemenita,
laddove quell’energico fulgore
a un cuore di bambina diede vita
di gioia pieno e colmo anche d’amore.
I giochi dell’infanzia tra la gente,
il riso della vita ancora implume,
il vivo canto della chioma aulente,
ignara di perfidie e di lerciume.
Talmente di bellezza in pieno fiore
da non lasciare affatto indifferente
chi scatenando il lurido furore
se la comprò senza badare a niente,
empiendola di fiori e di gioielli,
gli occhi arrossati sol dalla lussuria,
di vesti, cibo e di balocchi belli,
violenza cieca e disumana furia.
Per spegnere così quella scintilla
sola e indifesa tra le grinfie insane,
gli occhi rivolti all’astro suo che brilla
e nella gola un solo grido inane.
Mari d’infamia e di depravazione,
la meraviglia estinta nel dolore,
per soddisfar la sordida pulsione
nel mentre che un prodigio accanto muore
trafitto dallo strazio più perverso,
vittima senza colpa come in guerra,
sgomento e pianto in tutto l’universo,
gelo nei cuori e buio sulla terra.
Stai superando te stesso... Max
RispondiEliminaStai superando te stesso... Max
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento.
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