sabato 28 giugno 2014

ANGOSCIA



Scendono nel silenzio

le ombre del passato

e pesa l’atmosfera

di trasparenze spurie

sotto la luce floscia

che impetra la presenza

delle trascorse vite.

L’anima che nell’ozio

sfugge alla fredda sera

nei cirri delle furie

annienta quell’angoscia,
 
ma anche l’esistenza.

mercoledì 18 giugno 2014

L'ITALIA


Ai tempi della calca e del muggito,
della risata e del belar diffuso,
la musica eseguiva lo spartito
che allevia sia l’inganno che l’abuso.

Nell’animo leggero ed addolcito,
memore ancora d’un piacer soffuso,
il vero era sovente più bandito
della mendacia che l’aveva infuso.

Come del volo al passero il piacere
il vil cristallo, tra le nubi e i venti,
che l’uccide non glielo fa vedere,

così allora in Italia ai delinquenti
furon le chiavi date ed il potere
dall’ignoranza e ignavia delle genti.

sabato 14 giugno 2014

DESIDERATA


Aspettano,
come corvi neri
che
la vita ti spolpi
e l’angoscia
ti pieghi le ginocchia.
Lo sanno loro
che l’uomo non ha scampo
su questa terra.
Aspettano.
Dovrai cadere nella rete
prima o poi.
Diranno che Dio ti ha
toccato il cuore
e
che la grazia è caduta
su di te.
Ed un numero in più
nei loro elenchi
ne accrescerà il potere.
Hanno ragione.
Questa esistenza è
insopportabile
quando se ne ha coscienza
ed hai bisogno
di conforto.
Ma perché vendersi l’anima?
Voglio una religione
senza preti.

domenica 8 giugno 2014

SOTTOMONTE




Io sono ancora qui
e l’erta, come allora,
riluce sotto il sole.
C’era un sentiero lì
che dalle balze verdi
scendeva verso il mare
che adesso non c’è più.
La sabbia è sempre quella
e l’acqua è sempre blu.
Il babbo che lontano
cercava il suo lavoro
poi mi lasciò da solo,
e dopo pure tu.
Noi venivamo a piedi;
ora la strada è piena
ed è tutto un via vai
di gente e di motori
e questa spiaggia amena
che allora stava fuori
è il cuor della città.
Io te lo chiedo, mare,
che sotto il monte stai:
ma quanto tempo fa
vedesti un gracilino
che dai poggi d’Urbino,
forse una volta all’anno,
veniva a fare il bagno
con la sua mamma qua?
Ora tutto è diverso
e se mi guardo in giro
una folla straniera
mi sta sdraiata accanto
dove prima non v’era
che un alitar di vento.
Però non questo è
un sogno che s’avvera.
Almeno non per me.
Anche se ci sarà
chi chiude l’ombrellone
e piega il mio lettino,
un sogno qui non c’è
com’era da bambino,
nel tempo che vorrei
rivivere con voi
in lieve povertà;
come bastava a noi.

mercoledì 4 giugno 2014

LE ETÀ







Dell’albero bugiardo fiori e foglie
mostrai ridente in giovanile età;
ma ora che le branche sono spoglie
quella che vedi è sol la verità!










Reinterpretazione di una poesia di W.B.Yeats