giovedì 31 maggio 2018

LE RAGIONI DEL POPULISMO





C’è qualcosa di più squallido delle facce degli esperti, che elargiscono agli italiani la propria presunzione? Non ne azzeccano una. E tuttavia continuano imperterriti, con la sicumera dei falliti, a pontificare dagli scranni  delle  nostre televisioni.  Li si distingue dalla smorfia beffarda, che sottende visi falsamente seriosi. Dal disprezzo per la gente comune, mascherato dall’eloquio forbito.
I peggiori tra essi sono quelli che hanno scavato più a fondo. E dalle vertiginose profondità delle voragini che raggiungono, non riescono più a vedere  la semplicità, l’onestà e la dirittura morale dei comportamenti altrui. Così scorgono nelle azioni degli altri quello che essi stessi sarebbero disposti a fare. Mentire, simulare e tradire.
Costoro hanno ormai perduto per sempre l’innocenza e da loro non possiamo aspettarci che bugie.
La mente di chi ha elaborato l’ultima teoria del complotto di Salvini ai danni di Di Maio, ad esempio, vaga nei sublimi pascoli della metafisica. Chi la possiede non è un umano ed ha ormai perduto qualsiasi contatto con il corpo. Che gli serve soltanto per trasportare la testa. Quest’elaborato sistema neuronale, in grado di produrre pensieri così sofisticati da aver prodotto la politica italiana degli ultimi decenni. Ed anche il  populismo.


lunedì 28 maggio 2018

LO STRAPPO




“Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.”

Si è consumato il ventisette di maggio lo strappo più grave della storia della Repubblica. Uno strappo tra istituzioni dello Stato, tra cittadini e tra generazioni di cittadini. Da una parte i giovani, fuori da ogni tutela, costretti a ricorrere alle pratiche più abiette come la piaggeria ed il clientelismo, per sopravvivere nel loro paese. Senza garanzie per il futuro e senza possibilità di crearsi un presente.
Dall’altra i vecchi, quelli che galleggiano sul mare dei privilegi, regalati loro a suon di debito pubblico. Quelli che… noi abbiamo combattuto. Quelli la cui mente, ormai disattivata da decenni di politichese incomprensibile, riesce a mettere in discussione perfino un articolo chiaro come il sole come l’articolo 92 della Costituzione.
A differenza di costoro, infatti, un giovane di prima media conosce la differenza tra "nomina" e "può nominare". E sa che "nomina", non ammette alternative.


giovedì 24 maggio 2018

LA FEDE




L’ultimo delirio comparso a Roma, che non distingue tra aborto e assassinio, smentisce platealmente chi crede che il fanatismo attecchisca soltanto nelle religioni degli altri. La vergogna di dover difendere, nel ventunesimo secolo, i valori di libertà che il secolarismo ha conquistato, non basta per fargli  notare l’avvicinarsi di un nuovo medioevo.
Ma nell’epoca delle bombe termonucleari, l’umanità non può più permettersi di sbagliare. E la mano di chi persegue il crimine più abietto, che condiziona le menti infantili per creare uomini programmati, va fermata.
Non dalla natura nasce la differenza tra gli uomini, ma dai preti, i rabbini e gli imam, che impongono loro lo stigma immaginario della fede. Facendoli crescere diversi e  pronti a scannarsi fra di loro.
Non è giunta l’ora di disinnescare la devastante potenza distruttiva della più grande impostura mai propinata al genere umano?
Chi vi parla del nemico, diceva Brecht, è lui stesso il nemico. Come dire che chi vi parla del demonio, è lui stesso il demonio.
Se proprio vogliamo dare una fede ai nostri figli, facciamo  loro venerare il solo dio che abbiamo in comune: il nostro pianeta. Che alimenta e protegge l’unica e irripetibile vita che ci è concessa.

mercoledì 16 maggio 2018

L'INDOTTRINAMENTO




C’è un motivo per il quale un razionalista non dovrebbe augurarsi l’annientamento elettorale dell’insano patto tra laici e cattolici, realizzatosi nel PD?
Partito riempito per metà di boy-scout, chierichetti e insegnanti di religione e per l’altra metà di atei devoti, convinti di poter arginare l’afflusso di religioni incompatibili con la democrazia, rilanciando il cattolicesimo tra i cittadini.
Ci si illude che questa sia la nostra tradizione secolare, ma ciò è falso. C’è una tradizione anticlericale, soprattutto nelle regioni che hanno sperimentato la teocrazia, che è altrettanto popolare e radicata. Tutta gente tradita dagli eredi di un partito, al quale l’avevano affidata. E che si è ritrovata da un giorno all’altro priva delle basi culturali necessarie a contrastare l’ondata oscurantista, che ha sommerso la laicità dello Stato. Come dire che i loro padri avevano scherzato.  
Tutte le religioni sono dannose per la società, perché privilegiano la superstizione all’evidenza e la propagazione delle credenze attraverso l’indottrinamento, anziché sul libero e obiettivo controllo delle affermazioni. Esse creano cittadini acefali, incapaci di un giudizio critico.
Non meravigliamoci della prepotenza della casta clericale e dei privilegi di cui gode. Il Vaticano fa il proprio lavoro. Qualcun altro non ha fatto il suo. 

mercoledì 9 maggio 2018

UN PAESE BLOCCATO NELLA SUA SUPERBIA




Chi si meraviglia della paralisi che avvolge questa nostra Italia, dovrebbe fermarsi a riflettere. Una politica bloccata è solo il riverbero di un paese bloccato. Ma l’immagine che vediamo nello specchio siamo noi stessi, anche se le cause si manifestano icasticamente nei  parlamentari che bene ci rappresentano.  
L’arroganza degli Sgarbi, la cui settoriale erudizione consente agli allocchi di soprassedere sulla sua volgarità. La povertà morale dei facoltosi, alla Berlusconi, convinti che tutto sia in vendita. La pervicacia delle varie sette ed associazioni salottiere, che non hanno mai accettato la trasparenza della democrazia, considerando gli uomini e le donne una massa di coglioni, meritevoli di essere ingannati. La supponenza di una élite intoccabile, schifiltosa ed autoreferenziale alla Fornero. Incapace di abbattere le alte mura elevate a difesa dei congiuntivi, per trasmettere le inclite riflessioni e conoscenze anche ai comuni cittadini, cercando di elevarne lo stato intellettuale. Perché preferisce galleggiare beatamente nelle scipite acque della maggioranza politica, che, all’ombra dell’unica cultura che conosce, trova il suo riscatto nel portare crocifissi e presepi nelle scuole.
Mentre i criminali si impadroniscono del paese ed il mondo corre come ha sempre fatto. Lasciando indietro gli imbecilli.