Trema l’anima prava
a quell’azione,
quando dall’alto
ella se n’avvede,
che lenta va a
riempire un siringone
ed ai suoi occhi quasi non ci crede,
quando dal basso
l’infernal natura
ridendo glielo
svuota nella sede.
Ei strilla dalla scomoda postura
e sbatte e scalcia e
del destin si rode
e lento s’avvicina
alla creatura.
Bramoso il mostro nulla più non ode,
prefigurando intenso
quel piacere
che gli daranno
quelle chiappe sode,
quando grondanti e luride a vedere
giunte saran dei baffi
alle radici
e nulla più
gl’impedirà di bere.
Orribile vision per gl’infelici
l’orrido pelo, ratto
il movimento,
dagli occhi
fiammeggianti e le narici
che sbuffan fumo intorno come vento,
mentre la lingua
guizza in alto e sale
avanti e ancora indietro
a piacimento.
S’inarca allor l’infame per il male
e stride, mentre i
diavoli eccitati
lo batton con le
forche e con le pale
ballando intorno, il mucchio scalmanato
sprizzando gioia e
gran soddisfazione
nel corso del
supplizio del dannato.
Finché quel mostro orrendo non ripone,
nel sibilar e
torcersi qual ola
del meschino,
saziatosi benone,
la ruvida e bruciante lingua in gola.
S’acqueta allora il
satanasso urlante
mentre s’accascia
l’alma sfatta e sola.
CONTINUA