mercoledì 30 novembre 2016

RIPENSATECI



Voi che avete deciso di votare no,  fratelli,
ripensateci, perché sarà diverso lo scenario.
Volete rivedere le auto blu? Torneranno I privilegi
e Cottarelli, il commissario, non sarà servito a niente.
Nessun taglio più. E del debito i vostri figli, gente,
pagheranno gli interessi. È questo che volete?
Un Presidente  che si senta un padreterno?
Suvvia. Volete una televisione di governo?
Tornare a subire la cocente umiliazione
d’adulare un imbecille, per la raccomandazione?
Questo succederà. Considerate che il vostro lavoro,
potrebbero pagarlo con Voucher giornalieri, e non al mese.
Ricominciare ad aspettare l’anno dopo per un esame
o doverselo pagare per mancanza di un servizio?
Le banche non serviranno più le imprese,
la sanità sarà divelta. Quelli con il vitalizio
vi manderanno in pensione a settant’anni, a poco a poco.
I corrotti saran sempre più efficaci.
Tali le conseguenze della vostra scelta.
Siate sagaci.

sabato 26 novembre 2016

ZELINDO



Niva so a scola sa la Topolino
e la fermava sempre sott’a ‘n mur.
Era ‘l mi Prof dle Medie di Latino
e dava l’impression da essa ‘n dur.

Sopra ‘l tettucc, na spec de secch sc’meteva,
perché la tela vecchia era bugata
e se che ‘l giorne sopra i ce pioveva
trovava tutt la machina allagata.

Sa lo, tla class, nesun parlava mai
e anca s’era bass, fava paura.
Però tel su lavor sc’meteva cura
e quel che t’insegnava ancora el sai.

Per veda se avevam daver studiat
usava na metodica severa
che se l’arcont adess sembra inventat,
anca se poss giuré ch’è propri vera.

C’aveva sempre du tre bollettari
c’teneva tra le man sempre ben stretti
cum quei dle mult, ti uffici giudiziari.
Quand’arportava i compit già coretti

per ogni virgoletta c’se sbaiava
fava paghé na lira de sansion,
mo se sbaiavi un punt te s’aggravava
e costava cinq lir la punision.

E prima o poi avevi da paghé
e guai se c’era quel che ‘n el faceva,
perché quand se meteva a controlé
la multa te dventava piò severa

e te butava fora dalla porta.
Mo pro, se stag a scriva quest maché,
anca s’di spiciulin ni ho dat na sporta,
io ma Zelindo…  l’ho da ringrazié! *

 * Dialetto d'Urbino


Traduzione

Veniva a scuola con la Topolino
e la parcheggiava sempre sotto un muro.
Era il mio professore alle medie di latino
e dava l’impressione di essere un duro.

Sopra il tettuccio metteva una specie di secchio,
perché la vecchia tela era forata,
e se quel giorno avesse piovuto
avrebbe ritrovato la macchina tutta allagata.

In classe, con lui, nessuno fiatava mai
e anche se era basso, faceva paura.
Però nel suo lavoro metteva molta cura
e quello che c’insegnava, ancora lo sai.

Per vedere se avevamo studiato
usata un metodo severo,
che se lo racconto ora sembra inventato
anche se posso assicurare che è tutto vero.

Aveva sempre due o tre bollettari
che teneva ben stretti tra le mani,
come quelli delle multe negli uffici giudiziari.
Quando riportava i compiti corretti,

per ogni virgola che si sbagliava
faceva pagare una lira di sanzione,
ma se sbagliavi un punto s’aggravava
e pagavi cinque lire la punizione.

Prima o poi dovevi pagare
e guai a chi non lo faceva,
perché quando si dedicava a controllare
la multa diventava più severa

e ti mandava fuori dalla porta.
Però, se io sto a scrivere tutto questo,
anche se di spiccioli gliene ho lasciati una borsa piena,
io a Zelindo… lo devo ringraziare.

lunedì 21 novembre 2016

SOLITUDINE



Un panorama spoglio e desolato
come di caki un albero d’inverno
s’imprime su uno sguardo disperato
che vaga cieco nello spazio eterno.
Vivida luce all’occhio trasognato
che scruta lento l’angolo malfermo
rimanda solo un mondo dilatato
che pende sull’abisso dell’inferno.
Quello che è tu non lo sai ancora
e mentre il sangue scorre nelle vene
non senti che l’angoscia del domani.
E quello che saprai, dalle tue mani,
ormai serrate oppure chiuse insieme,
non avrai cenno mai, passata l'ora.

martedì 15 novembre 2016

BERSANI




Non te la prender col destino ingrato,
che tanto a questo mondo poco dura
e chi la casa l’arredò con cura
col tempo poi può essere sfrattato.
Mentre che al sole caldo e all’aria pura
sei alla guida, esperto e rispettato,
stringi forte il timone navigato
perché altrimenti un altro te lo fura.
Al tempo del comando incontrastato
chi l’ha cresciuto il popolo sovrano
sei stato tu, carissimo Bersani,
sei tu che il fiorellino gliel’hai dato;
adesso dunque non ti sembri strano
se sono tutti ormai democristiani.

mercoledì 9 novembre 2016

LA SUPERBIA




Ride,
il grande giornalista,
l’esimio professore.
Ride il commentatore.
Pensa che non capisca un cazzo
chi difende la Costituzione.
Ma nasconde lo sconcerto per l’andazzo,
quando il mondo prende un’altra direzione.

giovedì 3 novembre 2016

ITALIA DEMORENZIANA



Terremoto devastante
disperati per la strada
il lavoro giornaliero
spesso anche senza paga
gente affonda e muore in mare
la miseria degradante
corruzione ovunque vai
e le mafie a guadagnare
che politici bonsai
non riescono a fermare
truffatori di vecchiette
banche marce affari fare
e la Boschi che sparisce
la Morani a sproloquiare
gente che la deve odiare
e l’esperto delle sette
tace adesso il monsignore
mostra al pubblico le tette
e la bocca da guanciale
Grillo è solo un fascistone
dalla tele è tutto un coro
il compunto intellettuale
il mercato del lavoro
non è certo un bell’andazzo
e la meritocrazia
chi li vota è populista
e poi non capisce un cazzo
ma se uno vuol cambiare
non votare Berlusconi
e neanche per la lega
ma soltanto quel partito
che degli altri se ne frega
non si taglia lo stipendio
ama la democrazia
però senza opposizione
forse quello avea ragione
e del resto poco prima
osannavan Mussolini
settant’anni sono pochi
per cambiare dei cretini
non chalance amico caro
fatti solo i cazzi tuoi
gli argomenti sono pochi
calcio, fica, soldi in banca
evasori compulsivi
mentre qui lo Stato arranca
sempre colpa dell’Europa
il tedesco cattivone
che tra un po’ ci butta fuori
con l’emerito spaccone
referendum immediato
vota la Costituzione
mondo nuovo generato
i pedofili indecenti
assassini delle donne
psicopatici e violenti
il patetico amatore
e i capelli assai fluenti
i consigli di Briatore
quella è proprio tutta scema
gli s’annebbia anche la vista
il prosecco di Zonin…
e il nemico per il prete
che dal pulpito del porto
istruisce i suoi fedeli
a fendenti d’anatema
è la festa satanista
d’Halloween.