Così come lieve il vapore
si leva dall’acqua del mare
e l’aria ne guida le prore
fin quando una nuvola appare,
rimango in silenzio ed ascolto
l’afrore di quella bontà
che presta le ali ed il volto
soltanto alla sua vanità.
E con il sorriso bonario
e gesti di nobile aspetto
avvolge su quella il sudario
e toglie a quell’altro il rispetto
spingendo il nefasto livore,
che nasce dal suo malcontento,
a dire mostruose parole
e far di caligine vento.
Pian piano s’infosca la luce,
s’addensa la nuvola nera
che il tristo sparlare produce
e al giorno s’appressa la sera.
E quando la nube rinserra,
cresciuta ormai senza misura,
la grandine spazza la terra
e sparge dovunque paura
insieme al veleno più amaro
che lento la fece ingrossare.
Ma vano lo cerchi un riparo
e invano l’aspetti passare
la pioggia che cade a dirotto.
Il cielo non fa distinzioni
e quel che riceve da sotto
lo rende ai cattivi ed ai buoni.