Quale tremenda indignazione suscita il
maltrattamento degli anziani. Non passa giorno che non si scopra qualche “lager”
mascherato da ospizio. Ed apprendere di ottantenni malmenati e lasciati marcire
tra i loro escrementi, fa male al cuore.
Per fortuna i carabinieri fanno il loro dovere.
E scovano sovente i colpevoli, liberando i reclusi dall’inferno.
Soltanto uno, costretto a strascinarsi faticosamente,
negli anni destinati al riposo e ai ricordi, non può sperare nell’aiuto della forza
pubblica.
La sua pelle indurita e suoi occhietti raggricciati da topolino in trappola,
ci guardano dalle televisioni in posture dolorose. Una visione insopportabile.
Non è colpa nostra, vorremmo gridargli. Non
siamo noi che abbiamo votato male. Ma difficilmente il vecchio potrebbe
comprendere. E benché si tratti di un miliardario, ci fa sempre pena.
Sotto la calotta affrescata, sembra chiederci
di aiutarlo. E la bocca, serrata da una smorfia
rabbiosa, amplifica il suo grido.
Solo lui, però, può affrancare se stesso. Ma
egli non vede gli aguzzini scatenati nella sua mente. L’ambizione, la superbia
e la vanità che lo pungolano.
Schiavo di padroni crudeli, asseconda volontariamente
i suoi carcerieri. Ai quali le persone senza carità, che lo hanno scelto nelle
ultime elezioni, hanno tolto il freno.