mercoledì 25 aprile 2018

IL TOPO


Quale tremenda indignazione suscita il maltrattamento degli anziani. Non passa giorno che non si scopra qualche “lager” mascherato da ospizio. Ed apprendere di ottantenni malmenati e lasciati marcire tra i loro escrementi, fa male al cuore.
Per fortuna i carabinieri fanno il loro dovere. E scovano sovente i colpevoli, liberando i reclusi dall’inferno.
Soltanto uno, costretto a strascinarsi faticosamente, negli anni destinati al riposo e ai ricordi, non può sperare nell’aiuto della forza pubblica.
La sua pelle indurita e suoi  occhietti raggricciati da topolino in trappola, ci guardano dalle televisioni in posture dolorose. Una visione insopportabile.
Non è colpa nostra, vorremmo gridargli. Non siamo noi che abbiamo votato male. Ma difficilmente il vecchio potrebbe comprendere. E benché si tratti di un miliardario, ci fa sempre pena.
Sotto la calotta affrescata, sembra chiederci di aiutarlo. E la bocca, serrata da una  smorfia rabbiosa, amplifica il suo grido.
Solo lui, però, può affrancare se stesso. Ma egli non vede gli aguzzini scatenati nella sua mente. L’ambizione, la superbia e la vanità che lo pungolano.
Schiavo di padroni crudeli, asseconda volontariamente i suoi carcerieri. Ai quali le persone senza carità, che lo hanno scelto nelle ultime elezioni, hanno tolto il freno. 

giovedì 19 aprile 2018

LA TRIPLICE INTESA




Quando un paese non funziona, ci sono due strade per evitarne la paralisi. Una classe politica seria e laboriosa, che proceda sul terreno faticoso delle riforme, a colpi di leggi ben assestate. Oppure l’adattamento, lubrificandone i meccanismi inceppati attraverso la corruzione.
La prima strada richiede la maturità dei cittadini e l’impegno concreto delle classi imprenditoriali, che maggiormente subiscono l’effetto deleterio di una burocrazia giurassica. Ma non è quella che  si è adottata in Italia.
In primo luogo perché la consapevolezza dei cittadini è stata soffocata da una scuola smidollata e condizionata dai veti delle truppe dogmatiche, che hanno impedito lo sviluppo nei giovani di una mentalità critica e consapevole. Si veda che fine ha fatto l’ora alternativa alla religione cattolica.
In secondo luogo perché gli imprenditori, a partire dalle loro associazioni, invece di spendere qualche energia per migliorare lo Stato, hanno preferito adattarsi in ordine sparso al sistema corruttivo. Gli imprenditori sono, tra tutti i cittadini, i più informati sui sistemi illeciti per ottenere vantaggi dalla pubblica amministrazione.
Tutto questo, però, non sarebbe mai stato possibile, senza un sistema generalizzato di impunità, garantito dai nostri politici. Il cosiddetto “garantismo” all’italiana, dove la pena la pagano solo le vittime.

mercoledì 11 aprile 2018

LA PUTTANA




Una delle ineffabili trasmissioni che solcano l’etere italiano, mi mostra uno scambio di cortesie tra Sgarbi e Scanzi. Una scena frizzante. Il primo stravolto dall’ira, perché definito una prostituta. Ed il secondo infuriato con la conduttrice, che lo invita a non provocarlo. Come se si trattasse di un pazzo furioso.  
Il critico intanto ribolliva, e continuava a coprire di improperi il giornalista. La faccia gonfia e gli occhi arrossati per lo sforzo, inducevano a considerarlo nella forma mentale che solitamente lo contraddistingue. Quando cioè, invasato dalle telecamere, la sua grande cultura trova sfogo da un orifizio diverso dal consueto.
Ma come stabilire chi, tra i due giornalisti, avesse ragione? La domanda è problematica ed esistono delle alternative. L’individuo potrebbe infatti non essere né una prostituta né un demente, ma soltanto uno scaltro profittatore. Del resto la storia è piena di personaggi che riempiono lo spazio con parole altisonanti, per nascondere lo squallore della propria debosciata vita. Ed il Nostro ha grandi meriti sotto questo profilo. 
Ma che sia puttana, dissennato o furbo, rimane tuttavia la vergogna di chi lo ha portato in Parlamento. E che blocca il paese perché vorrebbe andare pure al governo.