lunedì 25 dicembre 2017

LA MERAVIGLIOSA FAVOLA DEL NATALE




Devo dirvi che ho un ricordo bellissimo dei natali della mia infanzia. Da noi si usava scrivere una letterina a Gesù bambino. Il giorno di Natale la si metteva sotto il piatto del babbo. Chissà perché. Lui la leggeva con molta attenzione. C’erano i nostri proponimenti lì dentro. Ma soprattutto i nostri desideri. Finito di leggere lui si alzava e tornava con due grossi pacchi: uno per me e l’altro per mia sorella. E la festa era grande. Grazie al bambinello, che ce li aveva portati durante la notte.
Un retro pensiero, però, mi guastava la festa. Ma che crudeltà era mai questa, da far andare in giro per le case, al freddo,  un bambino appena nato? A me Gesù bambino faceva un po’ pena.
Ho dovuto aspettare l’età della ragione, per sapere che in realtà i pacchi li porta Babbo Natale. Ma questa cattiveria mi ha segnato per tutta la vita. Perché non si può dire la verità ai bambini?
Tanti bei regali a tutti i fanciulli del mondo. Che siate nati islamici, ebrei, cristiani, induisti o senza religione, Babbo Natale non fa distinzione.

venerdì 22 dicembre 2017

UN PARTITO CHE NASCE CON LE IDEE CONFUSE




Liberi e uguali. Una enunciazione che toglie da una parte quello che concede con l’altra. Come definire altrimenti che contraddittorio e velleitario, questo che nasce come il partito che dovrebbe rinnovare la sinistra?
L’uguaglianza non si concilia con la libertà. Perché è un termine astratto, introdotto più dall’ideologia che dalla realtà.  Nella vita sono piuttosto in competizione le differenze tra gli uomini, che la loro somiglianza. Dunque, dove la libertà la fa da padrona, non può che prosperare la disuguaglianza. Mentre se gli uomini devono essere uguali, allora l’uguaglianza può essere ottenuta solo togliendo la libertà. Se non vogliamo parlare al vento,  bisogna allora introdurre la Giustizia. L’unico collante che può far convivere  le altre due, come il neutrone tiene insieme i protoni nel nucleo dell’atomo. La Giustizia rigorosa è l’unica forza che può impedire ai peggiori di emergere ed ai migliori di soccombere.

giovedì 7 dicembre 2017

MARILYN MANSON




Ora vi devo parlare di un personaggio che mi ha creato molta inquietudine. Per caso, ieri sera, inciampo su un canale e riconosco Bonolis, il presentatore. Davanti a lui c’è un tizio pieno di tatuaggi e truccato pesantemente. Ha il viso gonfio e l’occhio leporino.  Si esprime lentamente e porta una protesi ad una gamba. Vengo a sapere che si chiama Marilyn Manson. Sedicente satanista o presunto tale. Intanto, mentre sto scrivendo, la luce cala e presto avremo un temporale. La memoria mi scivola veloce al giorno precedente. Quando su un giornale leggo un appello singolare.  È il grido di dolore di un prete. Lo schianto di un tuono quasi mi assorda. Si tratta di un esorcista, che ammonisce Bonolis e la televisione italiana. L’appello è accorato e struggente. Il prete invita a non intervistare l’americano. Perché satana è sempre al lavoro, sostiene. Ora la pioggia batte dirotta sui vetri. Guardo fuori dalla finestra in cerca di una ispirazione. Devo concludere questo grafello. Dunque, c’è questo cantante eccentrico e poi c’è questo prete, che mi lascia talmente sconcertato da rovinarmi il sonno. Perché il primo recita, mentre il secondo fa sul serio. Ci crede davvero nel diavolo, lui.