Le generazioni che verranno saranno più
fortunate. Perché per comprendere la
storia avranno a disposizione anche le immagini, e non solo i libri. Come
sarebbe diverso, infatti, se anche noi potessimo vedere Caligola, mentre nomina
senatore il suo cavallo.
I giovani di domani potranno farsi un’idea
precisa del nostro tempo molto meglio che
con tante letture, le quali non possono trasmettere il calore e la complessità
di una conversazione che si può osservare. Sarà sufficiente mostrare loro qualche trasmissione televisiva. E chi meglio
dell’esperto d’arte che calca le scene da qualche decennio, messo in onda con
regolare ostinazione ancora oggi senza pudore, potrebbe rappresentarglielo?
Mi viene in mente una trasmissione della quale non ricordo il nome. Il nostro sedeva su una
specie di trespolo, del tipo di quelli che usano gli arbitri di tennis.
Stizzito dall’argomentazione di una invitata, evidentemente non condivisa,
costui la interrompe con la sua consueta raffinatezza. E senza farla finire, le
chiede brutalmente se conosce Vittorino da Feltre. Un personaggio naturalmente
preso a caso, tra quelli doverosamente conosciuti da tutti gli italiani che
hanno frequentato la scuola dell’obbligo.
Al sommesso diniego della signora, che di
certo non si trovava lì per parlare di storia dell’arte, l’esperto fa immediatamente
onore al suo nome, iniziando la tiritera che ormai lo contraddistingue: “
Capra, capra, capra, ….lei è ignorante come una capra!”.
Quale migliore immagine di un pubblico, in
mezzo al quale forse nessuno conosceva la risposta, che sghignazza e ride a
questo stratagemma dialettico della specie più disonesta, per descrivere
l’abisso di ignoranza, volgarità e bassezza morale dell’Italia di oggi?
Poiché tutti sono esperti nel proprio campo e
ignoranti in quello altrui, sarebbe stata la stessa cosa se un ciabattino
avesse chiesto alla signora che cos’è una lesina. Ma non si sarebbe raggiunto
lo stesso effetto. Perché pur trattandosi di due esperti, il primo dei quali
soltanto si guadagna da vivere con la sua arte, mentre il secondo con quella
degli altri, quest’ultimo è un personaggio noto, mentre il primo è un perfetto
sconosciuto.
L’apoteosi della morale profonda del nostro
tempo, che chi non appare non conta
nulla.