martedì 30 luglio 2013

L'IPOCRISIA




Confusa molto spesso alla bugia,
nascosta da un ignobile sorriso,
dipana i suoi effetti ‘Ipocrisia’
senza mostrarti mai il vero viso.


E sempre interessato è l’agir suo,
anche se mai alcun l’oserà dire.
Talmente sporco è contro quello tuo
di questa tal passion, l’intento vile.


Che non la serpe né la belva fiera
com’ella potrà mai si far puttana,
ch’agisce di nascosto nella sera.
Diversa faccia della perfidia umana.


E viaggia e si diffonde quel veleno
sulle autostrade larghe del silenzio,
obnubilando anche l’uomo più sereno
coi suoi miasmi, come amaro assenzio.


E vien da corruttela tanto impura
che per descriverla parole non avrei,
che tanta parte sopporta per paura,
mentre l’altra, la più sporca, è come lei.


Però, fratello, c’è una medicina
per questa virulenta insanità.
Basta che tu cominci la mattina,
se puoi, a non tacerla più la verità.


lunedì 29 luglio 2013

LA POLITICA IDEALE




Una volta se diceva
quand se giva giò a votè:
dai da beva, dai da beva!
Acsé’l vot el dà ma me.


Mentr’adess è’n pò più dura
e nisciun sta piò a sentì,
che scarseggia la pastura
e la font, la cmincia a fnì.


El voi veda, President,
sa t’inventi e csa farè
per fermè ste tradiment,
se n’idè piò da magnè.


Che la storia è sempre quella
e riguarda j’italian.
Ma Maciolla o Rancitella
en s’pò vincia sai rufian.*


* Dialetto d’Urbino

Una volta si diceva
quando si andava a votare:
offrigli da bere, offrigli da bere!
Così dopo vota per me.


Mentre adesso è un po’ più difficile
e nessuno ascolta più
che scarseggia  il cibo
e la fonte comincia a finire.


Lo voglio vedere, Presidente,
cosa t’inventerai e cosa farai
per fermare questo tradimento
se non gli dai più l’alimento.


Che la storia è sempre la stessa
e riguarda gli italiani.
A Maciolla o Rancitella
non si può vincere coi ruffiani.

sabato 27 luglio 2013

L'INAUGURAZIONE




Faccio un giro per l’Europa
per scoprir che lassù in alto
non sussulta più la ruota
quando gira sull’asfalto.


Che la strada è senza crepe
e la fanno sempre intera
dove c’è la donna prete
e  la tosta cancelliera.


Penso inoltre tra di me,
senza invidia né acrimonia:
quando è pronta, qui non c’è
festa alcuna o cerimonia,


che non certo regalata
quella strada te la danno,
ma perché l’hai ben pagata
e per dovere te la fanno.


Quanta, amici, differenza.
Qui da noi, non ci si crede,
l’assessore fa la festa
anche per un marciapiede


e la strada consegnata,
dopo solo pochi mesi,
è ben presto sgangherata
nonostante i soldi spesi.


Ma, ci trattan da bambini?
Se i lavori sono questi,
siam davvero più cretini
o li fanno i disonesti?


E un pensiero prepotente
la ragion mi fa offuscare.
Non sarà che li fan solo
per poterli inaugurare?


lunedì 22 luglio 2013

DIO






Ma tu ci credi in Dio? Mi domanda.
Farfuglio imbarazzato: cioe?
Colui che fatto il mondo, mi rimanda.
Gli chiedo allora: ma tu lo sai chi è?


La mente umana,  togliti il pensiero,
aggiunge in modo pertinente assai,
quella divinità, ch’è puro spirito e mistero,
finché vivrà capir potrà giammai.


Ma come, aggiungo quasi tra di me,
chiedi alla gente se qualcosa crede
che neanche tu gli sai spiegar cos’è?
Certo, dice, perché dipende dalla fede.


Lo guardo un po’ confuso alla risposta  e
chiedo titubante: ma tu ci credi in Rolo?
Mi sgrana gli occhi in viso e fa:  cioe?
Quel che ha creato Dio, rispondo solo.


Mi prendi in giro, mi dice seriamente,
ché Dio nessun può averlo mai creato.
Egli esiste da sempre e eternamente
esisterà. E aggiunge. Egli non è mai nato.


E tu che fai? Prosegue, lo sguardo a me fissato,
t’inventi un creator che spieghi quell’enigma
di come un ente poss’esser sempre stato?
Era, rispondo, solo un diverso paradigma


e condivido in pieno la tua precisazione.
Ma pensa bene, aggiungo, a quel che dico io.
Non vale anche per me la tua argomentazione?
Se la natura fosse eterna e Rolo Dio?

                                             

mercoledì 17 luglio 2013

MOTTO



Per non lasciare il mondo alla deriva

un soffio silenzioso basterà,

quando làtita il vento o si ritira

sul mare immenso dell’imbecillità.

mercoledì 10 luglio 2013

IL DIRIGENTE PUBBLICO



Rinchiusi in volontaria detenzione
da un giogo di disprezzo ricambiato,
riversano in modo potenziato
sui dipendenti l’indegna frustrazione
  

nonché dei propri  uffici la gestione.
Che non per quello se ne stanno là
ad arraffar l’immeritata indennità,
ma sol per il capriccio del padrone.


Al quale certo sempre converrà
contar, per intrallazzi ed assunzioni
e per spericolate concessioni,
sull’uomo ingiusto e senza qualità,
 

che però, dopo averlo collaudato,
se lo terrà ben stretto il grimaldello,
ché nella testa avrà ormai solo quello
l’ingordo dirigente dello Stato.

 
E allor gli rifiorisce l’invenzione,
che parte dall’incarico geniale
e arriva alla richiesta demenziale
dell’ambientale  certificazione.

 
Li ho visti, amici, attesi a quel lavoro,
immerso nelle sabbie del fondale,
dove purtroppo se vuoi galleggiare
l’unico appiglio è di adeguarti a loro,

 
che cresce allor per te la tolleranza
e quasi son contenti se lo fai,
se te la cavi, bontà loro, senza guai
protetto dall’immonda comunanza.

 
E quando ti sorridon compiaciuti
allora certo non affonderai,
ché ormai uno di loro tu sarai,
membro tra i tanti di quei volti astuti

 
a cui darai l’abbrivio, ma però,
certi del tuo silenzio ed omertà,
che continuare gli consentirà
di dispolpar l’Italia ancora un po’.


Che il grado e la funzione non sarà
discrimine nella valutazione,
perché se prendi uno od un milione
pari è lo stigma della disonestà.

  
Ma quando chi s’appende per il collo
lo fa per il tuo debito sovrano,
amici, non vi sembra un poco strano
che si continui con un simile tracollo?

 
Che non si tolga a codesto verminaio,
che ride dietro quella scrivania
rischiando nulla di questa  malattia,
la chiave nostra del salvadanaio?

lunedì 8 luglio 2013

MEMORANDUM



Ho avuto occhi per vedere
e orecchie per sentire.
Perciò pian piano
di tristezza intriso
è cominciato il lungo addio
all’innocenza ed al sorriso.

 

Il tempo non mi basta
a descrivere una vita.
Mi mancano le forze.
E forse fu per questa via
che nacque la poesia.

 

Poche parole.
Frasi affilate e scarne
che squarcino la sera
ed aprano allo sguardo
di quelli che verranno
un po’ di luce vera.

 

Quanta disperazione intorno
e quanta ipocrisia.
Ho pena e non disprezzo
per questa squallida
e infelice compagnia.

 

Ci sono amici veri?
Sceglieteli con cura
sulle domande grandi.
Perché su quelle poi
s’infrange l’amicizia
e più non dura.

 

Sei tollerante?
Giusto?
Rifuggi la maldicenza e la mediocrità?
Apri gli occhi e la mente
alla ricerca della verità?

 

O schiacciato dall’egoismo
vivi l’odio e la paura?
Perché
così non va!

mercoledì 3 luglio 2013

LE ZANZARE


La membra flacca, l’occhio un po’ tarpino,
mi godo questa estate un po’ bislacca
dormendo della grossa nel giardino.

E mentre, avvolto nella  teporera,
respiro il dolce suono del buon vino,
sobbalzo tosto come una pantera

e mi risveglio nella luce nera.
Aghi di pino nella pelle scura
questo infernal bruciore nella sera?

Caustico salivar d’infimo insetto,
suscitator di rabbia e di stermini
capace d’infirmar giorno perfetto.

La testa tracimante di domande,
afflitto mi rintano dentro casa,
là vagolando solo ed in mutande.

Così la scienza fa le sue scoperte
e questa, ch’è una legge di natura,
mi appare d’improvviso e mi sovverte.

In questo vasto mondo, dove langue
o vibrano i tamburi della vita, ci sarà
sempre chi vuol succhiarti il sangue.


lunedì 1 luglio 2013

IN MEMORIA DI MARGHERITA HACK




E tutti a dir che non credevi in Dio
Margherita, or che non ci sei più.
Ma è così stolto il mondo, dico io?
Che se sapesse quel che sapevi tu



dell’universo e le sue stelle fisse,
dovrebbe questo assunto ribaltare
e chiedersi perché mai ci credesse,
quell'uomo che accompagna al funerale.