Un indicibile stupore percorre le terre
italiche. E quasi quasi ci si crede. Che
gli italiani non sapessero che dove ci sono i vermi, non ci si trova la carne
fresca.
E tutti a condannare il perfido sistema
clientelare umbro, che il PD ha copiato dai socialisti, a loro volta debitori
della democrazia sedicente cristiana. La quale lo ha sublimato, sotto l’egida
della fede e dei monsignori, che ne sono i veri inventori.
Ma chi ha mandato al potere puttanieri e
squilibrati, delinquenti e corrotti, facendo dell’Italia un paese tribale?
Per fortuna ci sono gli intellettuali a
ricordarci che il fascismo è alle porte. Gli Augias, i Canfora e il povero Camilleri.
Tutti ad ammonirci del vero pericolo. All’unisono con i tanti vincitori di
concorsi pubblici. Che invece di lavorare, si prodigano a pubblicare sui social
i loro originali commenti contro il cambiamento. Contro il tentativo dei
cittadini onesti di riprendersi lo Stato. Tutta brava gente che fa
volontariato, e si dedica in modo disinteressato a questa azione di dissuasione
di massa.
Sembra la favola di cappuccetto rosso. Con il
lupo travestito da nonna, che la invita ad entrare.