lunedì 27 giugno 2016

L'INVESTITORE



C’è stato un tempo, lo ricordo bene,
che ‘l dipendente pubblico iniziato
aveva a diventare investitore.
Pontificava come un esaltato
dei titoli di borsa e delle azioni
e si leggeva, coi sodali insieme,
soltanto il Sole ventiquattro ore.
Poi con il sorrisetto dell’esperto,
dopo le molte e acute discussioni,
s’accomodava nell’austero scranno
per fare il suo dovere statalista.
Non s’aspettavan che dopo qualche anno
l’avrebbero pagata molto cara,
perché un coglione dotato della vista
è veramente cosa molto rara.

giovedì 23 giugno 2016

PROFASSINA



I tempi della storia possono sembrare lunghi,
ma subiscono accelerazioni improvvise.
Da esse nascono neologismi inaspettati,
che come un marchio a fuoco
attribuiscono il fallimento
alle vere ragioni della sconfitta.
L’antenna della poesia
capta segnali invisibili e arcani,
trasformandoli nella voce dell’anima,
la folata che calda
sorrade i monti e le valli,
per annunciare evi di nuova specie,
ancora misteriosi e incomprensibili ai più.
Voi, interpreti falliti d’un’umanità che diviene,
nonostante la vostra resistenza,
saprete presto di una voce interiore inestinguibile,
che grida anche dentro il vostro petto.
Perché il tradimento e l’inganno
rappresentano l’indegnità assoluta dell’uomo,
che contraddice la sua natura
e compie l’impossibile,
in quanto nasconde perfino a se stesso
la verità.

domenica 19 giugno 2016

LA NAVE




Volteggio d’ali
e masse d’aria informi
fumose lunghe corte
ed a spirali
si muovono tra spazi siderali
privati dei contorni
ove la nave che non ha motore
si perde insieme a quello che accadrà.
E più cerchiamo chi la fa avanzare
più oscura sembra sia la verità.

giovedì 9 giugno 2016

IL CRITERIO




















Nel merito nel merito
si va gridando ognora,
ma come trova il verso
chi addentro non si trova?
Dunque ci serve un terzo
criterio giudicante,
se il metodo è precluso
perché insignificante.
Ho meditato a lungo
come dover votare,
per la Costituzione
che vogliono cambiare.
Ma nel quesito astruso
e tra la confusione
mi trovo in mezzo al mare.
Quando dall’alto pulpito
poi il docente esimio
conforta ed assicura,
mi sento sbalestrato.
Difendere il passato?
Eppur nell’intelletto,
l’ombra del raziocinio
mi provoca dolore.
L’uomo corrotto e tremulo
stolto fazioso e abietto
avvolto nel furore,
come sarebbe armato,
senza la stessa legge
che incardinò lo Stato?
Quando la risonante
voce muove le masse,
quando uno squilibrato,
di falsità grondante,
batte le sue grancasse,
mi chiedo nell’orrore,
dopo, cosa accadrà?
Volto lo sguardo a terra
dentro il rovello ardente
cerco la verità.
Ed ecco l’intuizione.
Colui che alla mia mente
appare in assoluto
il peggio del peggiore,
l’esempio del saccente,
il fariseo pregante
dal piglio prepotente,
sfrenato d’ambizione;
l’ottuso quanto astuto
che fu governatore,
assiduo querelante
cattivo pagatore;
il pavido attendente
dell’ideologia nepente
nemica del pensiero
che viaggia in libertà;
lui, casto e senza vizio
per voce sedicente,
Celeste essendo che;
di amici amico vero
avvinto al vitalizio,
lui, come voterà?
Questo varrà per me
da metro di giudizio.
E NO! dunque, sarà.