venerdì 29 maggio 2015

LA BENEDIZIONE



Mi suona ogni anno il campanello,
la tonaca la borsa e l’aspersorio
e sempre io gli apro il mio cancello
perché di cacciar gente non mi glorio

e non mi piace proprio, non è bello.
Eppure lo sa ben che l’ostensorio,
d’amore per lui simbolo ed orpello,
non è per me che un fatto provvisorio,

il rito d’una religione incerta
e che ci sta qui uno non credente.
Lui benedice uguale a mano aperta.

Vivere ancora e ancora... eternamente?
gli chiedo mentre prende la mia offerta.
Non fa per me! Io preferisco il niente.

martedì 26 maggio 2015

LA PENSIONE




Pagano vitalizi immeritati;

pensione piena anche a quarant’anni

a chi ci dice che li ha guadagnati

passando un solo lustro sugli scranni.

 

Gli altri, lavoratori od esodati,

decrepiti ci vanno a settant’anni.

Ma adesso i tempi par che sian cambiati

e c’è chi dice che raggiunti gli anni

 

è giusto anche ascoltar chi si lamenta.

Ma chi, non per sua colpa, inoccupato

visse però anche dopo gli anni trenta,

 

neanche morto lo fanno pensionato,

pur se di quel ch’ha dato s’accontenta

e che invece gli prenderà lo stato.

lunedì 18 maggio 2015

LA FIGURA



Il giorno immerso in una nebbia scura
e statico respiro indifferente
quando velata tra la poca gente
incede al mio indirizzo  una figura.


Il viso deturpato da paura,
ed occhi rosso fuoco incandescente,
ha taglia grossa e membra corpulente
e con la mano solida e sicura


impugna un nero e ruvido forcone.
M’addosso al muro bianco di calcina
e sento l’ansimare del bestione

che sempre più vicino…, s’avvicina.
L’inferno è pieno, dice col vocione,
e a me m’hanno sfrattato stamattina.

lunedì 11 maggio 2015

LA SOLUZIONE



Poiché la crisi non è più passata
or si ricorre alla segnalazione;
così per una strada dissestata
oppure un ponte da manutenzione
basta un avvertimento in carreggiata.
È la furbizia italica in azione,
che per non riparare questo o quello
risolve tutto con un bel cartello.


Ma il caso ch’è successo a casa mia,
nel parco che chiamiamo il Miralfiore,
penso che al mondo un altro non ci sia,
anche se al genio, che non fa rumore,
essendo imparentata la follia,
né la notorietà compete, né l’onore.
Mentre costui, che tanto arguto è stato,
andrebbe invece ben pubblicizzato.


Ogni anno tempestato di chiamate,
incubo ormai costante in  primavera,
cunette e strade già tutte intasate
dall’erba ovunque in crescita severa,
invasi i parchi e zone disparate
e senza soldi per penuria vera,
far fronte a tutto quel verde rigòglio
per il comune mio era uno scoglio.


Finché di certo s’è visto presentare
lo studio assiduo d’un fine consulente,
la cui scoperta, di grido secolare,
ha ormai risolto tutto, finalmente.
Quell’erba, dice, non è da tagliare,
ma solo da gestir diversamente.
E adesso un bel cartello ci han piantato
dove l’incuria qui… la chiaman prato.

mercoledì 6 maggio 2015

FORNERO



Scelta per competenza e per bravura,
s’è presentata con la faccia scura
la campionessa esperta dei secchioni
decisa, tra i singulti e i lacrimoni,
a quei provvedimenti da paura,
per rimpinguare con maniera dura
le casse di politici spreconi,
svuotate tra intrallazzi e corruzioni.
Ed ecco che sospinta in quel sentiero,
forte del suo tripudio camerale,
la legge viene scritta per davvero,
contro il dettato costituzionale,
dalla professoressa Elsa Fornero.
Serviva veramente tanto sale
per far le norme scritte così male?
Son questi però quegl’inconvenienti,
quando i somari fanno anche i docenti.

sabato 2 maggio 2015

LA COPPIA



Ti vedo disattenta,
lo sguardo basso e chiuso.
Le mani entrambe al vento
e lui muto d’accanto.
T’immagini l’affanno
che chiuderà l’incanto
d’immagini trascorse?
Fai bene ad allenarti
bocciolo appena schiuso;
saranno lunghi gli anni.
Momenti lieti, forse,
tanti però col muso.