venerdì 20 luglio 2018

LA CATTIVERIA



Lo smascheramento del razzismo italico è l’effetto collaterale della dissennata politica migratoria degli ultimi governi. I quali, senza preoccuparsi di organizzare una accoglienza seria, hanno illuso milioni di africani a rischiare la vita, per un futuro più incerto di quello che avrebbero avuto a casa loro.
Razzismo non diverso da quello teutonico o israeliano o nigeriano, ma presente nel consesso comune dell’Homo sapiens. Capace di azioni sublimi  e crudeli efferatezze.
Chi ha riempito le strade di parcheggiatori abusivi, i parchi di spacciatori e le stazioni di sbandati che vi dormono all’addiaccio, non ha considerato il timore legittimo dei cittadini. Né il primo dovere dei governanti: quello di garantire la loro sicurezza.
Ma la signora che ha aizzato i cani contro il vu’ cumprà inerme sulla spiaggia, è stata mossa da qualcosa di diverso dalla paura. E come lei, tutti coloro che non vedevano l’ora di riversare l’odio che gli circola nelle vene, come galline nel pollaio, sul primo derelitto che gli passa davanti.
Questi sono mossi dalla cattiveria, una qualità equamente distribuita tra gli esseri umani che, chi la possiede, non dovrebbe alzarsi dal letto la mattina. Per il bene dell’umanità intera.