Miliardi sono i soli e quanti i mondi
se ancora ancora e ancora ancora
e ancora e poi ancora l’assecondi,
quella visione che la vita sfora?
Fin dove? Ché questo è pertinente.
Poiché quando si ferma quel creato
oltre ci puoi trovar soltanto il niente,
ma questo immaginarlo non è dato
e la ragion non trova alcun perché
sul fatto molto strano che ci sia
e possa esister quello che non c’è.
Tanto che se ci pensi fugge via.
E se anche il niente poi non esistesse,
allor sarebbe parimenti ardito
immaginar che un uno s’estendesse
immenso e ininterrotto all’infinito.
E qui arriviamo alla domanda vera,
che nasce dopo i tempi della culla,
la cui risposta val la vita
intera.
Perché esiste qualcosa anziché nulla?
Domanda suscitata dal mistero,
che può avvitarsi e spander di converso,
dell’infima particella del pensiero
che giunge ad abbracciare l’universo.
Quello che da più oltre ci attanaglia
e avvolge in una sfera silenziosa,
ma che non è che un campo di
battaglia
perennemente in lotta portentosa.
Non la sappiam fratelli la risposta,
ché lo scoprirlo è faticoso assai,
ma forse la domanda è male posta
e così messa non l’avremo mai.
Poiché cercare forse si dovrebbe
lo strano mondo d’immaginar qual è,
dove talmente assurda lei sarebbe,
che mai ci si porrebbe quel perché!!!
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