lunedì 17 giugno 2013

I CONFLITTI D'INTERESSE


C’è un problema d’interesse
che coinvolge Berlusconi,
che non proprio le ha dismesse
quelle sue televisioni.


Ma guardando più lontano
non mi sembra che il conflitto
sia poi tanto così strano.
Presentandosi assai fitto


Anche la chiesa in fondo,
quale interesse avrà
a far sparir dal mondo
bisogno e povertà,


se il fuoco e le scintille
della necessità
anche l’otto per mille
insieme estinguerà?


E pure il sindacato,
cui la semplicità
di mezzo il patronato
certo gli toglierà,


farà una dura azione
per far che il cittadino
senza intermediazione
comprenda il suo destino?


O il politico alloggiato
in posti di gran pregio
quanto sarà impegnato
contro il suo privilegio?


Il sindaco parente
del grande costruttore,
d’interesse sarà assente
nel pian regolatore?


Ed il masson primario
o di liberazione,
che deve quel suo posto
all’organizzazione,


quale interesse appoggia,
se sceglier è impellente,
di comunione o loggia
o quello del paziente?


E qual è l’interesse
allor dell’ignoranza,
che spesso ci diresse.
Dell’uomo o della panza?


Ma c’è una soluzione?
Chi ha smesso d’imparare
e vive da caprone
non lo facciam votare?


E i partitici conflitti?
Qual’è la lor funzione?
Tutelar solo gli iscritti
o tutte le persone?


E quella dirigente
la di cui prestazione
da tenere presente
nella valutazione


non viene dal lavoro,
che arriva sempre poi,
migliorerà il suo ruolo
o farà i c….  suoi?


Pretender tante norme
per ogni situazione
non solo non mi torna,
ma è in contraddizione


con quel che c’è da fare,
ribaltando la tendenza.
Le leggi da abrogare
di cui possiam far senza.


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