domenica 11 agosto 2013

A MIA MOGLIE




Furon gli ormoni e il giovanile ardore
a spingermi lassù, nella tua landa svea.
Ma chi con me ti riportò fu solo amore,
che ci sommerse a guisa di marea.


Poi furono ignoranza e pregiudizio,
con quella solfa sulle ‘mogli e buoi’,
a rafforzare il nostro sodalizio
sai, e quel legame forte tra di noi.


E te lo scrivo adesso, all’età lieve
quando quel tempo alla memoria affiora,
che ormai passato sembra così breve
ciò che vivemmo assieme, e dura ancora.


E adesso te lo scrivo, all’età dura
che tra la donna e l’uom solo l’inganno
sembra che possa starci, oppur paura,
mentre per noi non fu soltanto affanno.


E te lo scrivo ora, quando il capello bianco
mi rammenta della caducità.
E che per questo, chi è senza rimpianto
né rimorsi, forse di meno soffrirà.


Ché quella vita che ho trascorso
insieme a te, pure con quella
a volte impervia strada che ho percorso,
di lei, posso soltanto dire che fu bella.


Nessun commento:

Posta un commento