Scende dalle parole a gocce
l’inchiostro amaro della sera.
Dal muschio verde delle dure
rocce
come la fronda di una coltre
nera.
E viene l’incoscienza della
mente
mentre del mondo sfuma la
presenza,
dei suoni che l’orecchio ormai
non sente
e l’alba con la sua distanza
immensa.
Sola gira la terra nella notte
come di volto orrendo il
pipistrello
s’aggrappa con gli artigli nelle
grotte
e appende quel pesante suo
fardello.
Mentre dell’uomo il cuore si
raggruma
e corre il tempo verso quel
sentiero,
il mare grigio sbuffa e a volte
spuma
coprendo di vaghezza quel
mistero.
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