L’ultimo delirio comparso a Roma, che non
distingue tra aborto e assassinio, smentisce platealmente chi crede che il
fanatismo attecchisca soltanto nelle religioni degli altri. La vergogna di
dover difendere, nel ventunesimo secolo, i valori di libertà che il secolarismo
ha conquistato, non basta per fargli notare l’avvicinarsi di un nuovo medioevo.
Ma nell’epoca delle bombe termonucleari,
l’umanità non può più permettersi di sbagliare. E la mano di chi persegue il
crimine più abietto, che condiziona le menti infantili per creare uomini
programmati, va fermata.
Non dalla natura nasce la differenza tra gli
uomini, ma dai preti, i rabbini e gli imam, che impongono loro lo stigma
immaginario della fede. Facendoli crescere diversi e pronti a scannarsi fra di loro.
Non è giunta l’ora di disinnescare la
devastante potenza distruttiva della più grande impostura mai propinata al
genere umano?
Chi vi parla del nemico, diceva Brecht, è lui
stesso il nemico. Come dire che chi vi parla del demonio, è lui stesso il
demonio.
Se proprio vogliamo dare una fede ai nostri
figli, facciamo loro venerare il solo dio che abbiamo in comune: il
nostro pianeta. Che alimenta e protegge l’unica e irripetibile vita che ci è
concessa.
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