sabato 19 ottobre 2013

URBINO



Cos’è questa melensa prostrazione
che sento all’apparir delle tue guglie?
È il fievole stormir delle tue foglie?
Da dove arriva intensa l’emozione
e quella sbigottita alienazione
che provoca il languore che mi coglie?
Son forse l’ombre che’l tramonto scioglie
delle montagne alla contemplazione,
dalle panche del pincio, tarde l’ore?
O è invece che i tuoi vicoli ed i muri
degli anni andati ormai del gioco vieto
tra gli scalini e gli orti allo spineto,
nei giorni allegri di quei tempi duri,
trattengon la memoria ed il sapore?


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