mercoledì 25 aprile 2018

IL TOPO


Quale tremenda indignazione suscita il maltrattamento degli anziani. Non passa giorno che non si scopra qualche “lager” mascherato da ospizio. Ed apprendere di ottantenni malmenati e lasciati marcire tra i loro escrementi, fa male al cuore.
Per fortuna i carabinieri fanno il loro dovere. E scovano sovente i colpevoli, liberando i reclusi dall’inferno.
Soltanto uno, costretto a strascinarsi faticosamente, negli anni destinati al riposo e ai ricordi, non può sperare nell’aiuto della forza pubblica.
La sua pelle indurita e suoi  occhietti raggricciati da topolino in trappola, ci guardano dalle televisioni in posture dolorose. Una visione insopportabile.
Non è colpa nostra, vorremmo gridargli. Non siamo noi che abbiamo votato male. Ma difficilmente il vecchio potrebbe comprendere. E benché si tratti di un miliardario, ci fa sempre pena.
Sotto la calotta affrescata, sembra chiederci di aiutarlo. E la bocca, serrata da una  smorfia rabbiosa, amplifica il suo grido.
Solo lui, però, può affrancare se stesso. Ma egli non vede gli aguzzini scatenati nella sua mente. L’ambizione, la superbia e la vanità che lo pungolano.
Schiavo di padroni crudeli, asseconda volontariamente i suoi carcerieri. Ai quali le persone senza carità, che lo hanno scelto nelle ultime elezioni, hanno tolto il freno. 

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