venerdì 9 maggio 2014

LA PROSTITUTA CROCIFISSA


Una bambina in croce?
Cosa sembrava? Come?
Ciangotta quella voce
dalla televisione;

non la capisco io.
Gli occhi rivolti al cielo
come imploranti Dio
e sul suo viso un velo

di pallido candore?
Le labbra spalancate,
un appassito fiore.
Le avevano legate

le braccia ad un piantone
dov’è morta, da sola,
con la disperazione
che gli han cacciato in gola.

Fuggon la povertà,
dice chi la trovò
e si rifugian qua.
Ma solo dopo un po’,

la faccia seria seria
aggiunge il vecchio crine,
scopron che la misera
ovunque non ha fine.

Esco , buia la notte,
in alto stan le stelle
che ammiccando a frotte
tremule sono e belle.

Non c’è l’estate lì
e neppur c’è l’inverno.
Il male è solo qui,
in questo oscuro inferno.

Nessun commento:

Posta un commento