venerdì 19 aprile 2013

LA BALLATA DEI GIOVANI EMIGRANTI




Mancano seimila pizzaioli.
L’ho letto sul Corriere della Sera.
E se i senza lavoro sono stuoli
ciononostante è in crisi la riviera.

E’ strano assai che in questo bel paese
coi giovani che a frotte vanno via,
nessuno voglia starsene alle prese
con un lavoro certo in pizzeria.

Strabuzzan stralunati i loro occhietti
i nostri ricercati sondaggisti.
E neanche se ne fanno di ragioni
studiosi, pubblicisti ed analisti.

Eppure basterebbe così poco
mi vien loro da dire senza stizza:
“Fate soltanto alcune prove in loco,
davanti al forno ardente della pizza.”

Laggiù dove il calore mai non manca
e ti fa smuover meglio le meningi
e pur se la fatica assai ti stanca
resisti, vai avanti  e i denti stringi.

Puoi farlo per esempio qui in Romagna
dove c’è il pieno di turisti, e capirai
che pur nella regione più compagna
di certo il nero non scarseggia mai.

Dove se vuoi andare a lavorare
lo devi fare a paga di rumeno,
a testa bassa e facendoti sfruttare
senza discutere e parlar nemmeno.

Dove se anche lavorassi assunto
e lo facessi l’intera settimana
risulteresti dipendente punto
o solamente per un’ora grama.

E questa non è altro che la cima
del nostro favoloso ordinamento
che di speranza ai giovani propina
quella soltanto dello sfruttamento.

Oltre al disdegno ed anche al boicottaggio
da parte di quei tanti vispi vecchi
che oliano da sempre l’ingranaggio
che ne mantiene e nutre ormai parecchi.

Quindi a quei tardi e lenti pubblicisti
non c’è da aggiunger altro che da dire,
se insieme a quei colleghi giornalisti
ci metton così tanto per capire,

che vada anche all’inferno la  riviera
e possa pur seguirla questo stato,
nel quale più nessuno niente spera
e che i suoi figli mai  ha tutelato.

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