martedì 4 dicembre 2018

PER FARE L'EUROPA



Su un volo di ritorno da Copenhagen, sono seduto accanto a un uomo che sta leggendo. Solo dopo l’atterraggio, stretti in attesa di scendere, mi rivolge la parola. È un tedesco che vive in Danimarca. I voli low cost costano poco, mi dice, ma ti offrono il servizio che paghi. Ne convengo. Ma quarant’anni prima, per un volo in Svezia, ricordo di aver sborsato, per due persone, circa ottocento euro. Oggi ci si può andare con cento. E la benzina, aggiunge lui, costava molto meno. Quanto ci hanno guadagnato?
Poi mi racconta che va a Bologna. A trovare un amico malato che conosce da cinquant’anni e che parla solo italiano. Lui, invece, non lo parla affatto. Come facciano a capirsi non lo so. Ma in qualche modo devono comunicare, se alla fine mi dice una cosa che non mi aspettavo. Gli italiani, proferisce in un ottimo inglese, sono gli unici in Europa che hanno il cuore fuori dal petto. Io lo guardo e rispondo: “That’s very kind of you”.                    
Mentre penso che per fare l’Europa non serve la politica. Bastano Ryan Air e la libertà di circolare. 

Nessun commento:

Posta un commento