mercoledì 10 ottobre 2018

LA PROVA



Davanti ad  un errore logico, che non tutti comprendono, non si sa mai che cosa dire.
“Dio esiste”, è un giudizio assertorio. Ma a me pare che non si possa affermare, ciò che non si prova. Ogni giudizio ha la sua modalità. Ed un giudizio senza prove, lo devi esprimere nella forma problematica: “Dio potrebbe esistere”. Se tu dici “Dio esiste”, usi una forma sbagliata di sintassi. E la richiesta dei credenti, che sia io a dover dimostrare che Dio non esiste, è un ragionamento capzioso.
Io non posso affermare, senza evidenza, che in Italia “vivono i coccodrilli”, ma devo dire: “In Italia potrebbero vivere i coccodrilli”. Nessuna certezza, nessuna verità. Solo una ipotesi.
Dio potrebbe esistere è solo una tua opinione, ed io non devo provare che è sbagliata. Perché trattandosi di una ipotesi, tu stesso ammetti che potrebbe anche non essere vera.
Solo una conoscenza può essere affermata, non una credenza.
Per il resto, di ciò che non esiste, non si può provare l’esistenza. Perché non puoi provare l’esistenza di ciò che non ce l’ha. Sarebbe un assurdo.
Quello che puoi provare è soltanto l’esistenza di ciò che esiste. Ma questo spetta soltanto a chi lo crede.

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