Davanti ad un errore logico, che non tutti comprendono,
non si sa mai che cosa dire.
“Dio esiste”, è un giudizio assertorio. Ma a
me pare che non si possa affermare, ciò che non si prova. Ogni giudizio ha la
sua modalità. Ed un giudizio senza prove, lo devi esprimere nella forma
problematica: “Dio potrebbe esistere”. Se tu dici “Dio esiste”, usi una forma
sbagliata di sintassi. E la richiesta dei credenti, che sia io a dover
dimostrare che Dio non esiste, è un ragionamento capzioso.
Io non posso affermare, senza evidenza, che
in Italia “vivono i coccodrilli”, ma devo dire: “In Italia potrebbero vivere i coccodrilli”.
Nessuna certezza, nessuna verità. Solo una ipotesi.
Dio potrebbe esistere è solo una tua
opinione, ed io non devo provare che è sbagliata. Perché trattandosi di una
ipotesi, tu stesso ammetti che potrebbe anche non essere vera.
Solo una conoscenza può essere affermata, non
una credenza.
Per il resto, di ciò che non esiste, non si
può provare l’esistenza. Perché non puoi provare l’esistenza di ciò che non ce
l’ha. Sarebbe un assurdo.
Quello che puoi provare è soltanto l’esistenza
di ciò che esiste. Ma questo spetta soltanto a chi lo crede.
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