giovedì 21 giugno 2018

L’ONESTÀ INTELLETTUALE




La misura della felicità di una nazione ha più a che fare con l’onestà intellettuale, che con le condizioni economiche. Poiché la prima aumenta l’autostima e le seconde soltanto il benessere. E poiché gli italiani non si dichiarano tra i popoli più felici, ne consegue che la prima non è molto praticata nel nostro paese. Onestà intellettuale significa semplicemente dire la verità.
Ci sono sistemi politici nei quali, se lo si fa, si rischia di finire male. Per questo il totalitarismo sarà sempre il brodo di coltura dell’infelicità. L’Italia però non è un paese totalitario. Perché le persone allora preferiscono dissimulare il proprio pensiero, molto spesso anche a se stessi?
Nasce dalla biologia la pulsione di sentirsi parte di  una comunità. Non essere diversi dagli altri ci tranquillizza, ci dà sicurezza e ci spinge a conformarci anche su cose che non ci piacciono. Questo però comporta una profonda frustrazione. Causata dalla rimozione di pensieri e sentimenti spontanei, che non possono convivere  col nostro comportamento.
Recuperare la propria individualità costa fatica. Ma vale la pena sacrificare l’autostima per vivere tranquilli?
In fondo dire la verità può costare l’isolamento, ma non la vita, come accadeva ai tempi di Galileo.

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