Liberi e uguali. Una enunciazione che toglie
da una parte quello che concede con l’altra. Come definire altrimenti che
contraddittorio e velleitario, questo che nasce come il partito che dovrebbe
rinnovare la sinistra?
L’uguaglianza non si concilia con la libertà.
Perché è un termine astratto, introdotto più dall’ideologia che dalla
realtà. Nella vita sono piuttosto in
competizione le differenze tra gli uomini, che la loro somiglianza. Dunque,
dove la libertà la fa da padrona, non può che prosperare la disuguaglianza.
Mentre se gli uomini devono essere uguali, allora l’uguaglianza può essere
ottenuta solo togliendo la libertà. Se non vogliamo parlare al vento, bisogna allora introdurre la Giustizia.
L’unico collante che può far convivere
le altre due, come il neutrone tiene insieme i protoni nel nucleo
dell’atomo. La Giustizia rigorosa è l’unica forza che può impedire ai peggiori
di emergere ed ai migliori di soccombere.
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