Un
panorama spoglio e desolato
come
di caki un albero d’inverno
s’imprime
su uno sguardo disperato
che
vaga cieco nello spazio eterno.
Vivida
luce all’occhio trasognato
che
scruta lento l’angolo malfermo
rimanda
solo un mondo dilatato
che
pende sull’abisso dell’inferno.
Quello
che è tu non lo sai ancora
e
mentre il sangue scorre nelle vene
non
senti che l’angoscia del domani.
E
quello che saprai, dalle tue mani,
ormai
serrate oppure chiuse insieme,
non avrai cenno mai, passata l'ora.
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