giovedì 13 ottobre 2016

FO



A me quell’uomo m’ha tenuto a balia,
prima però che fosse censurato.
Girava pei teatri dell’Italia
e non è stato mai né misurato
né servo del padrone del momento.
Io, Dario, lo ricordo molto amato,
quando irridente e coi capelli al vento,
parlava quella lingua universale
lucente e chiara come fosse argento.
Lui lo sapeva dove stava il male
e lo diceva con le sue parole,
fatte di miele mai, bensì di sale.
Ma in un paese di cotanta prole,
chi critica il potere e il Vaticano
e onesto con se stesso stare suole,
di solito non va tanto lontano.
E infatti fu la fredda terra Svea
che seppe riconoscer l’Italiano.
Che s'aspettava noi... sai che canea!


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