Mi parla la montagna col silenzio
e l’anima risponde ammutolita,
schiacciata sotto il peso che sovrasta
il mondo ed il mistero della vita.
Guardo i dirupi che scendon dalle altezze
dove riposano le nevi pacioccose,
mentre il respiro si fa carico e pesante
per l’aria tersa delle cime vigorose.
L’orma di un piede e un filo d’erba scuro
di tra la neve soffice intravedo,
mentre un canto luminoso e lento,
che scende muto dalla roccia greve,
rende la mente lieve e il cuore puro.
Tra quel che fu corrente assai tortuosa,
persi sul ghiaccio duro in grandi ammassi,
come candele irrigidite e spente
incappucciati e bianchi stanno i sassi.
Cos’è la vita senza il movimento,
e tu bellezza, dimmi, tu chi sei,
se in un profondo sonno stan le cose
e
solamente vedon gli occhi miei?
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