Sapeva di frasche e di fresco
Scorreva via via sempre lesto
E i suoni argentini nel vento
Ai pesci facevan concento
Il torbido tempo a venire
Lasciava immutato l’ardire
E avvolti d’un gaio madore
Scorrevano calde le ore
Dorate dal sole d’estate
Tra
gli elfi i fantasmi e le fate.
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