Il giorno immerso in una nebbia scura
e statico respiro indifferente
quando velata tra la poca gente
incede al mio indirizzo una
figura.
Il viso deturpato da paura,
ed occhi rosso fuoco incandescente,
ha taglia grossa e membra corpulente
e con la mano solida e sicura
impugna un nero e ruvido forcone.
M’addosso al muro bianco di calcina
e sento l’ansimare del bestione
che sempre più vicino…, s’avvicina.
L’inferno è pieno, dice col vocione,
e a me m’hanno sfrattato stamattina.
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