lunedì 22 settembre 2014

LA CATTIVERIA



E tu,
dall’aspetto insignificante
torturatore di formiche,
tu, che la grassa nonna
ingolfava di merende
tra un vespro e un miserere
facesti il tuo dovere,
chiamandomi verso
l’immonda trappola
grondante di veleno.
Quel giorno di sereno
ilari guardavate,
l’agape familiare
dalle bocche spalancate
stipata alla finestra,
prodighi di risate
al bimbo inespressive;
eppur tanto cattive
oggi così per me.
Che fine hai fatto,
dimmi, il tempo
ti ha chiamato?
Il palco del teatro
ora che vuoto è!?

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