lunedì 5 novembre 2018

MELÒDE



Tepido vento che accarezza in viso
un fiore pencolante nella brezza,
che guarda e poi s’incurva in un sorriso
verso la mano stanca e la carezza
d’un vecchio bianco sulla terra assiso.
Un suono sordo quel silenzio spezza,
mentre l’uccello nella  terra intriso
di vita e desiderio ancora olezza.
Io m’avvicino piano quando il vento
risuona tra le canne una melòde
che muove a compassione la natura.
Ma muore solo e puro quel concento
d’un pigolìo sommesso che non s’ode
nel mondo triste d’una razza impura.

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