giovedì 25 giugno 2015

LA CONTRIZIONE



Tantum religio potuit suadere malorum!
Lucrezio.


Chieder perdono, sì. Però il dolore,
come il raggio lucente d’una stella,
fende lo spazio immoto e mai non muore,
né un altro lampo più non lo cancella.
Chieder perdono, sì. Ma il disonore,
condanna della Storia, non s’appella;
perché una vita sola batte il cuore,
e se rinasce non è mai più quella.
Chieder perdono, sì. E non accada
che dal recinto dell’umanità
si neghi mai la vera contrizione.
Offrir perdono, sì. Ma che la strada
si sbarri sulla Terra all’empietà
d’indurre a fare il  male le persone,
usando il velo della religione!
Come c’illuminò il giudizio amaro
che diè millenni fa Lucrezio Caro.


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