lunedì 19 gennaio 2015

IL FANATISMO



Ci son fatti che aprono cesure
e mutan corso alla storia umana
e credo che nelle giornate oscure
di Parigi, dell’altra settimana,
uno di questi eventi sia avvenuto.
La storia a chi la vive non è strana
e quel che accade sembra un po’ dovuto.
Solo i poeti vedono più in là
e qui ci son due fatti in assoluto
d’una straordinaria gravità.
Se quel ch’entrar ti fa nella magione
e ti concede l’ospitalità
poi viene ricambiato col bastone,
qualcosa certamente cambierà.
Ma ancora peggio è stata l’uccisione
della cultura d’una civiltà.
Quando chi usa la lapidazione
nel nome della legge del suo Allah
e un blogger per la sua pubblicazione,
che ha criticato la teocrazia,
lo fa frustare senza remissione
vuol instaurar da noi la sua Sharia
e pensa di insegnarci la morale,
non sa la convivenza cosa sia.
Sappiamo noi come si condannava
e il sangue che costò la verità.
Anche da noi ci fu chi li bruciava
i combattenti per la libertà.
Per questo la cultura ben più forte
è radicata nella società,
nell’animo di gente che la morte
preferirebbe al totalitarismo
che a voi invece è capitato in sorte.
Benché sia pronto un sano perbenismo
a rinnegar la libera espressione
che ha garantito lustri di civismo
tra le diverse idee delle persone,
c’è ormai un grande inconscio collettivo
che anche senza alcuna cognizione
non resta indifferente né corrivo
a questa turpe e infame codardìa.
L’illuminismo qui in Europa è vivo
e saprà far da diga alla Sharìa.

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